Le mappe mostrano gli scenari di sommersione per l’anno 2100 di alcune aree costiere italiane in seguito ad innalzamento del livello relativo del mare (SLR). Esse sono definite in base al sollevamento eustatico del mare causato dal riscaldamento globale al quale sono stati aggiunti i movimenti geologici verticali locali (isostasia e tettonica). La metodologia con la quale tali mappe sono costruite è stata discussa e condivisa da ricercatori di ENEA, INGV, CNR e delle Università di Bari, Bologna, Cagliari, Padova e Trieste nell’ambito delle ricerche degli ultimi 20 anni (Progetto Vector, Progetto bandiera RITMARE) e pubblicata su Quaternary Science Reviews nel 2017. Gli scenari previsti dalle mappe sono riferiti ai modelli di IPCC 2013 (molto simile al 2019) RCP 8.5 (previsione di 600 ppm di CO2 nell’atmosfera) ed a quello di Rahmstorf (2007). I primi prevedono una risalita del mare compresa fra il valore minimo di 0.53 metri (in verde) e il massimo di 0.97 metri (in giallo); il terzo invece considera un sollevamento di 1.40 metri (in arancio). Tutte queste proiezioni vengono combinate con i movimenti geologici locali. Il modello non tiene conto degli eventuali interventi di mitigazione/adattamento da parte dell’uomo, che potrebbero ridurre l’impatto del fenomeno, o delle azioni di riduzione del riscaldamento globale. Il Dipartimento per il Servizio Geologico d’Italia di ISPRA ritiene molto importante rendere accessibili al pubblico le informazioni relative a tali scenari, dei quali riconosce l’elevata qualità scientifica. Ciononostante, tali modelli non vanno considerati come cartografia certificata dal Servizio Geologico d’Italia ai sensi della Legge n. 68/1960.
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Keywords: livello del mare,allagamento,anno 2100
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