Pier Giorgio Frassati: l’ingegnere del cielo e della terra
Data:
5 Settembre 2025

Pier Giorgio Frassati (1901–1925) non è stato solo un giovane caritatevole e devoto: è stato uno studente di ingegneria mineraria con una visione profonda e concreta della vita, radicata nelle rocce della terra tanto quanto nelle altezze del cielo. Nato a Torino in una famiglia agiata e laica, scelse un cammino controcorrente: volle studiare ingegneria mineraria al Politecnico, non per ambizione personale, ma per essere vicino ai lavoratori delle miniere, a coloro che ogni giorno scendevano nelle viscere del mondo a strappare alla terra carbone, metalli e roccia, pagando con fatica, malattie e povertà.
Frassati non vedeva la tecnica come un fine, ma come mezzo di servizio. Diceva:
«Scelgo ingegneria mineraria per poter scendere con i minatori nelle viscere della terra».
Non era un gesto simbolico: era una scelta concreta di vita, professione e solidarietà. In un’epoca in cui i minatori erano spesso invisibili, sfruttati e dimenticati, Frassati voleva mettersi al loro fianco, parlando il loro linguaggio, condividendone le fatiche, comprendendone i pericoli. Il suo amore per la geologia, per la montagna, per il mondo sotterraneo, non era solo scientifico, ma umano e spirituale. Studiava le rocce con gli occhi dell’ingegnere, ma anche con il cuore di un fratello.
Alpinista esperto, Frassati trascorreva ogni momento libero tra le vette delle Alpi. La montagna era per lui scuola di carattere, di silenzio, di preghiera. Lassù, tra neve e granito, si sentiva più vicino a Dio, ma anche più pronto a scendere nei “pozzi” dell’umanità, là dove l’uomo è più fragile, come nei quartieri operai, nelle case dei poveri, negli ospedali. La montagna e la miniera erano i due poli della sua vita: l’altezza e la profondità, la contemplazione e l’azione, lo spirito e la materia.
Morì a soli 24 anni, per una poliomielite fulminante contratta, probabilmente, proprio durante una delle sue opere di carità. Al suo funerale, Torino vide scendere in strada migliaia di poveri e minatori, che nessuno dei suoi parenti conosceva. Erano gli ultimi, i dimenticati, quelli che lui aveva aiutato in silenzio, senza proclami.
Pier Giorgio è stato beatificato nel 1990 da Papa Giovanni Paolo II, che lo definì “l’uomo delle Beatitudini”. Oggi è venerato da studenti, alpinisti, volontari e giovani cristiani in tutto il mondo. In particolare, è considerato:
- Patrono degli alpinisti,
- Esempio per gli ingegneri e gli studenti universitari,
- Testimone per i lavoratori e per chi si batte per la dignità degli ultimi.
Il suo corpo incorrotto riposa nella Cattedrale di Torino, e la sua figura continua ad affascinare chi cerca una fede concreta, fatta di studio, lavoro, carità e passione per la terra.
Saint Patrick Catholic Church (Columbus, Ohio) – relic of Saint Pier Giorgio Frassati. L’edificio è inserito nel National Register of Historic Places – Di Jschnalzer – Opera propria, CC BY-SA 4.0, Collegamento
Ultimo aggiornamento
5 Settembre 2025, 18:39