Nata all’interno dell’EXPO 2015 di Milano, la ReMi (Rete Nazionale dei parchi e musei minerari), coordinata da ISPRA con la collaborazione di AIPAI (Associazione Nazionale per il patrimonio archeologico industriale) si pone l’’obiettivo principale di valorizzare il patrimonio minerario dismesso nazionale proponendo soluzioni anche al problema normativo della messa in sicurezza, riconversione e valorizzazione dei siti, insieme alle Regioni ed agli Enti Locali. La ReMi vede da subito l’adesione del Ministero dello Sviluppo Economico, della Regione Lombardia, l’ANIM (Associazione nazionale degli ingegneri minerari) e CNG (Consiglio nazionale dei geologi) nonché la maggior parte dei più importanti parchi e musei minerari operanti in Italia. Ad oggi la rete è composta da 56 i soggetti aderenti e 75 siti minerari presenti in rete. La ReMi si pone quale strumento di confronto e crescita di tutti i soggetti gestori di patrimonio minerario riconvertito o in fase di riconversione e le istituzioni pubbliche.
Il contesto nazionale
L’Italia possiede la storia mineraria più a lungo documentata e conserva un vasto ed originale patrimonio geominerario, rappresentando, a livello mondiale, uno dei luoghi dove maggiormente si è sviluppata la cultura e l’arte mineraria. La storia mineraria italiana trova le sue origini tra le prime popolazioni italiche e dopo la pausa dell’Impero Romano, che ricavava minerali dalle lontane province, riprende vivacità nel periodo medioevale tanto che a Massa Marittima nella metà del XIV° secolo si pubblica il primo Codice Minerario, che ancora oggi, nella sua essenza specifica, vige in tutto il mondo eccetto alcuni paesi. I resti e le testimonianze di oltre ventotto secoli di attività estrattiva lungo la penisola, costituiscono un patrimonio di dati scientifici, antropologici e storico-culturali assai elevato, con significative potenzialità divulgative e turistiche non ancora apprezzate appieno. I siti minerari rappresentano la tipica sintesi di patrimonio industriale, archeologico, culturale, storico e paesaggistico intorno alla quale si sono sviluppate aggregazioni sociali e comunità che hanno determinato le condizioni essenziali per una crescita economica e sociale.
Il patrimonio minerario dismesso italiano, che per il Paese rappresenta una grande opportunità e risorsa dal punto di vista economico e culturale per il Paese, è rimasto abbandonato a sé stesso per alcuni decenni, senza intravedere possibilità per il futuro. Molte di queste realtà sono ormai perdute, in alcuni casi smantellate per ricavarne rottame di ferro o lasciate deperire rendendole e rese di fatto inutilizzabili, altre sono state bonificate per far fronte ad emergenze ambientali.
E’in questo contesto che, ISPRA promuove la Rete Nazionale dei Parchi e dei Musei Minerari con l’obiettivo di mettere in collegamento e promuovere le realtà operanti nell’ambito della valorizzazione del patrimonio minerario dismesso nazionale. La Rete è aperta a nuove sottoscrizioni non onerose per tutti coloro che operano nel settore.
Per aderire alla ReMI ( collegamento diretto) Per saperne di più: collegamento al sito Ispra
Concluso il primo corso di formazione per operatori turistici minerari organizzato in base alle linee guida della Rete ReMi
Il quaderno con le linee guida 👉🏻