Carta geologica d'Italia alla scala 1:50.000
L’ISPRA sta realizzando, in proprio e attraverso appositi atti contrattuali stipulati con regioni, province autonome, università e istituti di ricerca, il progetto di cartografia geologica alla scala 1:50.000 (Progetto CARG), la cui finalità è la realizzazione e informatizzazione dei 636 Fogli geologici e geotematici alla scala 1:50.000 che compongono il puzzle della copertura al 50.000 dell’intero territorio nazionale (su una numerazione complessiva di 652 - tenuto conto dei Fogli con numerazione multipla che contengono porzioni di altri limitrofi e di quelli con numerazione duplicata). I fogli geologici attivati nell'ambito del Progetto CARG sono 254; è stata inoltre attivata anche la realizzazione di 14 Fogli geotematici, 6 Fogli di geologia della piattaforma continentale adriatica alla scala 1:250.000.
Oltre ai 254 Fogli geologici finanziati nell’ambito del Progetto CARG, sono stati realizzati 5 Fogli interamente finanziati da alcune regioni come Puglia,Lazio e Liguria e 22 Fogli geologici e 18 Fogli geotematici realizzati dal SGI, per un totale di 281 Fogli geologici pari a circa il 44% della copertura totale e 32 Fogli geotematici.
In questa sezione, periodicamente aggiornata, sono visualizzabili, in formato flash, i fogli geologici stampati, quelli in corso di realizzazione e quelli in allestimento per la stampa. Questi ultimi potranno subire modifiche, sia dal punto di vista del contenuto scientifico che cartografico-editoriale, fino alla stampa finale.
Carta geologica d'Italia alla scala 1:100.000
I lavori di rilevamento della carta alla scala 1:100.000 dell’intero territorio nazionale, costituita da 277 fogli, ebbero inizio nel 1877 e furono completati nel 1976.
In questa sezione sono disponibili, in formato flash, i fogli geologici e le relative legende alla scala 1:100.000 a tutt’oggi stampati nel corso della realizzazione della copertura cartografica dell’intero territorio nazionale.
La prima raccolta sistematica dei dati relativi ai fenomeni di dissesto nel territorio del Comune di Roma è iniziata negli anni ’90 con il contributo alla pubblicazione del Volume 50 delle Memorie Descrittive della Carta Geologica d’Italia, monografia relativa alla geologia del centro storico di Roma. In tale volume il SGI cura gli articoli relativi a dissesti di versante e presenza di cavità sotterranee all’interno del perimetro delle Mura Aureliane (Amanti et alii, 1995). Negli anni successivi la raccolta dati viene estesa ad un areale più ampio, andando ad interessare l’intero territorio comunale, ivi compreso quello di Fiumicino, che pure era diventato comune autonomo nel 1992. I risultati di questo approfondimento sono contenuti nel capitolo “Le frane nel territorio di Roma” del Volume 80 sempre delle Memorie suddette (Amanti et alii, 2008).
Inventario Nazionale dei Geositi italiani
L'Inventario Nazionale dei Geositi dell’ISPRA contiene informazioni sui geositi, siti di interesse geologico. Le informazioni, raccolte dall’ISPRA a partire dal 2002 (APAT), sono organizzate in un geodatabase la cui consultazione è libera e prevede solo la registrazione dell'utente attraverso una veloce procedura, a cui si accede dalla finestra AREA RISERVATA (in alto a sinistra, in questa pagina). Nel geodatabase è possibile effettuare sia ricerche testuali (Ricerca geositi) sia geografiche (Mappa dei geositi). Le ricerche testuali si possono effettuare sulla gran parte delle informazioni contenute nell’Inventario. La ricerca geografica permette di individuare i geositi sulla mappa e da qui accedere direttamente alla scheda che contiene le informazioni. Viceversa è possibile accedere alla mappa direttamente da una scheda individuata attraverso una ricerca testuale.
Il Catalogo ITHACA fornisce una prima indicazione sull’eventuale presenza di faglie attive e capaci in un determinato territorio, ma non può essere utilizzato per la loro caratterizzazione di dettaglio. Ciò vale in particolar modo per gli studi di microzonazione sismica. A tal riguardo: ISPRA declina ogni responsabilità in merito ad un utilizzo delle informazioni contenute nel Catalogo ITHACA per la caratterizzazione di dettaglio della pericolosità da fagliazione superficiale; questa richiede infatti particolareggiate indagini ad hoc, di tipo tettonico, geomorfologico e paleosismologico, alla scala della microzonazione sismica. ISPRA, attraverso il dipartimento Servizio Geologico d’Italia, è comunque disponibile a fornire assistenza tecnica alle amministrazioni locali, al fine di migliorare le informazioni relative alle faglie capaci sul territorio italiano. Inoltre, nonostante le faglie capaci possano essere anche strutture sismogenetiche, il catalogo ITHACA non può essere utilizzato per una caratterizzazione della sorgente sismogenetica in termini di scuotimento. Per tali scopi si rimanda alle banche dati specifiche (in particolare, DISS – Database of Individual Seismogenic Sources).
Da alcuni anni vengono condotti dal Servizio Geologico d’Italia Dipartimento Difesa del Suolo, studi e ricerche sui fenomeni naturali di sprofondamento (sinkhole senso stretto) che hanno interessato tutto il territorio nazionale. I lavori hanno previsto una approfondita ricerca bibliografica ed una prima raccolta di dati finalizzati al censimento dei fenomeni di sinkhole e sopralluoghi con rilevamenti in sito che hanno portato alla ricostruzione delle morfologie delle cavità nonché del contesto geologico-strutturale, geomorfologico ed idrogeologico al loro contorno. Allo stato attuale delle conoscenze rimane aperto il dibattito circa la definizione dei meccanismi genetici che determinano tali fenomeni, e quindi è stata avviata dal Servizio Geologico una definizione di linee guida che ne permettano una più corretta classificazione.
Nell’ambito delle attività istituzionali di raccolta e diffusione dei dati geologici il Servizio Geologico d’Italia ha avviato un progetto di sperimentazione di tecniche di modellazione e visualizzazione tridimensionale. Per valutare le potenzialità di utilizzo dei dati informatizzati raccolti nella banca dati del Progetto CARG e nelle altre banche dati disponibili presso il Servizio Geologico d’Italia sono state condotte sperimentazioni in diverse aree test distinte per la tipologia dei dati disponibili, per le strutture geologiche presenti, per l’estensione dell’area investigata, per il grado di dettaglio delle strutture ricostruite.
IFFI - Inventario dei fenomeni franosi in Italia
Il Progetto IFFI (Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia), realizzato dall’ISPRA e dalle Regioni e Province Autonome, fornisce un quadro dettagliato sulla distribuzione dei fenomeni franosi sul territorio italiano.
ReNDiS - Repertorio Nazionale degli interventi per la Difesa del Suolo
Il progetto ReNDiS si prefigge di mettere a disposizione delle Amministrazioni, coinvolte nella pianificazione e programmazione degli interventi per la Difesa del Suolo, uno strumento capace di fornire il quadro costantemente aggiornato delle opere e delle risorse impegnate. Il Repertorio consiste in un “sistema informativo” integrato da un’interfaccia web sviluppata per condividere e pubblicare in internet i dati acquisiti. Tramite l’interfaccia è possibile visualizzare gli interventi che ricadono in un determinato ambito territoriale ed interrogare il database, ricavandone i corrispondenti report statistici, su una serie di caratteristiche, tipologiche e quantitative degli interventi.
SISMA ITALIA CENTRALE AGOSTO - OTTOBRE 2016
ISPRA è parte del Comitato Operativo del Dipartimento della Protezione Civile (DPC) e come tale prende parte al coordinamento delle attività fin dall’inizio dell’emergenza. In particolare, personale ISPRA ha partecipato dal 24 agosto alle attività del Comitato, presso la sede in Roma della Protezione Civile e, a partire dal 28 agosto fino alla fine di marzo, ha presidiato stabilmente con propri rappresentanti il Comitato Operativo Permanente presso la Direzione Comando e Controllo (Di.Coma.C.) del DPC insediata a Rieti. Sisma in Italia centrale Sistemazione della frana sulla SS4 Salaria al piede dell’abitato di Pescara del Tronto (AP) - Foto ISPRA Nel periodo 24 Agosto 2016 – 28 marzo 2017 ISPRA ha effettuato sopralluoghi su circa 400 siti posti in oltre 70 comuni, di cui una cinquantina in collaborazione con le Agenzie regionali; in particolare 80 hanno riguardato problemi legati alla viabilità, principale e secondaria, con particolare attenzione ai fenomeni di crollo di massi ed alla valutazione del rischio residuo; 43 hanno permesso di valutare l’idoneità di siti destinati all’ubicazione di Tendopoli, nella fase iniziale, o successivamente Container ad uso abitativo; 209 hanno riguardato la valutazione della idoneità geo-idrologica di siti destinati a MAP (Moduli Abitativi Provvisori) o SAE (Soluzioni Abitative in Emergenza); 11 sono stati dedicati alla valutazione della idoneità di siti destinati a scuole ed i rimanenti hanno riguardato varie tematiche che comprendono a titolo di esempio: la frana di Campli, la frana di Pescara del Tronto, l’aumento della portata delle sorgenti del fiume Nera, levariazioni di portata del Torbidone a Norcia, lacompatibilità geo-idrologica di siti destinati allo stoccaggio temporaneo di macerie , la viabilità sentieristica di montagna, i versanti del monte Vettore.
Nell'archivio sono contenuti i dati dell'attività di Esplorazione e Produzione degli idrocarburi in Italia depositati presso l'UNMIG dal 1957 a oggi, e che per legge possono essere resi pubblici dopo un anno dalla cessazione del titolo minerario della società che li ha realizzati. Il materiale raccolto ed elaborato dal Servizio Geologico d'Italia consiste in log compositi dei sondaggi per i quali sono scaduti i termini di riservatezza e, di conseguenza, resi accessibili al pubblico. Il materiale è stato reso disponibile in formato raster (JPG, TIF, BMP, PDF, ecc.).
SIAM – Seismically induced Tsunami Warning System
ISPRA fa parte del SIAM, Sistema d'Allertamento nazionale per i Maremoti, istituito nel febbraio 2017. In collaborazione con il DPC (Dipartimento della Protezione Civile) e l’ INGV (Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia) sono state elaborate le mappe d’inondazioni da tsunami (MIT) che rappresentano uno strumento preliminare per individuare, in modo speditivo, le aree costiere potenzialmente esposte ad inondazioni generate da maremoti conseguenti ad un sisma. Progettate come “work in progress”, sono sottoposte a continue revisioni, integrazioni e miglioramenti. I dati di base utilizzati (dati morfologici, tracciato della linea di costa, DEM, DTM, foto aeree, cartografie, etc.) e disponibili a copertura nazionale, presentano dei limiti d’informazione, legati alla scala, metodologia e periodo di acquisizione, alla risoluzione e ai formati di rilascio e possibilità di utilizzo, pertanto non è possibile garantire per le MIT l'esattezza e l'affidabilità dei dati d’inondazione forniti a scala di estremo dettaglio.
La carta idrogeologica di Roma
La carta idrogeologica di Roma, costituisce un elemento informativo di base importantissimo, strettamente collegato a quello della neocostituita rete di monitoraggio delle acque sotterranee di Roma Capitale. La carta è stata realizzata in un solo anno di lavoro, coordinato dal Dipartimento Tutela Ambientale di Roma Capitale, con il contributo del Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica e in collaborazione con 5 Enti universitari e di ricerca, in seguito alla sottoscrizione di un protocollo d’intesa a titolo gratuito.Collaborazione del tutto inedita con il Dipartimento di scienze dell’Università degli studi Roma Tre, il Servizio geologico d’Italia (ISPRA-SGI), l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), il Centro di Ricerca per la Previsione, Prevenzione e Controllo dei Rischi Geologici (CERI - Sapienza) e l'Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria del CNR (CNR-IGAG), che ha raggiunto nei tempi prefissati un importante risultato senza gravare economicamente su nessuno dei partner.
La carta geomorfologica di Roma
Si riassumono i risultati di un'indagine geomorfologica di lunga durata effettuata a Roma. Un metodo volto a integrare dati di rilievo, carte storiche, fotografie aeree e letteratura archeologica e geomorfologica ha prodotto una mappa geomorfologica del centro storico attuale. La geomorfologia di Roma è legata alle condizioni paleogeografiche precedenti la fondazione della Città; esse permettono di riconoscere le tappe dell'evoluzione paesaggistica dell'antica Caput Mundi (Capitale del Mondo). L'area di studio è stata interessata negli ultimi 3000 anni da continue modifiche apportate dall'uomo alla rete fognaria e alla superficie topografica. Ciò ha costretto gli autori a sviluppare soluzioni innovative per intraprendere un'analisi efficace dell'ambiente urbano e della leggenda della carta geomorfologica in questo particolare contesto. La mappa risultante è utile per la pianificazione urbanistica e la ricerca archeologica.
CATALOGO DELLE FORMAZIONI GEOLOGICHE ITALIANE
In questo sito puoi consultare e interrogare on-line il Catalogo contenente tutte le formazioni geologiche italiane pubblicate sui fascicoli 1-7 del Volume 7 dei Quaderni del Servizio Geologico serie III, e tutto il materiale archiviato, predisposto in apposite schede (worksheet), ricavato dalla letteratura geologica recente e meno recente e dai fogli CARG in corso di realizzazione. Il Catalogo, rispetto a quello già pubblicato on-line nel 2002, è stato modificato relativamente alla modalità di ricerca e all'inserimento di nuove schede, alla sostituzione, integrazione e modifica di altre. Nel sito puoi trovare altri prodotti derivanti dalle attività di collaborazione tra il Servizio Geologico d'Italia, la Commissione Italiana di Stratigrafia (CIS) e il CNR quali, ad esempio, la "Guida italiana alla classificazione e alla terminologia stratigrafica" Dal menù puoi inoltre scaricare i file pdf dei Quaderni serie III del Servizio Geologico, collana dedicata al Progetto di cartografia geologica alla scala 1:50.000 (CARG).
La carta geologica dell'Isola d'Elba
La CARTA GEOLOGICA è stata realizzata usufruendo dei dati rilevati nell’ambito del Progetto CARG del Servizio Geologico d’Italia (ISPRA), Regione Toscana e Università di Firenze, mediante un progetto editoriale condiviso che, conservandone tutti i contenuti geologici dell’analogo Foglio geologico alla scala 1:50.000, con l’apposita nuova “vestizione” cartografica, produca un documento alla scala 1:25.000 che esalti il dettaglio del rilevamento effettuato e nel contempo lo renda di più chiara ed immediata leggibilità ad un pubblico interessato non necessariamente geologico; ad esso si associa, nella seconda parte del progetto, la realizzazione di ITINERARI GEOLOGICI di tipo turistico- culturale che prevede l’illustrazione della geologia dei luoghi che risultano particolarmente significativi per la conoscenza della storia e dell’evoluzione geologica del territorio dell’Isola d’Elba.